Olmo Antico affonda le sue origini in quella che forse è stata la cantina più antica dell’Oltrepò Pavese: data infatti 1678 un’incisione su pietra ritrovata nei cunicoli sotto la vecchia casa parte di Borgo Priolo ed è qui che la storia di Olmo Antico ha inizio, nel 1996, quando Paolo Baggini, “uomo di mondo” che, dopo aver condotto hotel a cinque stelle, ristoranti famosi (come l’Harry’s Bar di via Veneto a Roma) ed eventi internazionali, decide di ritornare a casa e prendere in mano i terreni dei nonni, dove era nato e cresciuto.
L’idea era di raccogliere l’eredita di una terra e di un luogo unici, e cercare di raccontarne, in ogni bottiglia, la storia dei vitigni del territorio. Per questo fin da subito Olmo Antico ha sposato la filosofia del biologico, pratica che a quei tempi era sconosciuta ai più.
L’avventura iniziò con sette ettari in affitto a Borgo Priolo, condotti assieme al padre Giorgio e al fratello Alberto, poi vennero acquistati quasi una ventina di ettari a Montalto Pavese, dove si trovava, solitario su una collina, un vecchio e maestoso olmo che dominava il paesaggio e che ha dato il nome all’azienda.
Oggi l’anima di Olmo Antico è ancora Paolo Baggini, e a lui si devono il successo e i riconoscimenti ottenuti dai vini di questa cantina dell’Oltrepò, per i quali è sempre stato vietato usare i termini “standardizzato” e “omologato”. Il suo obiettivo, infatti, sin dall’inizio è stato quello di dar vita a un prodotto che riuscisse a rompere gli schemi dettati dal mercato per lasciare il segno e far vivere il territorio senza trascendere nel banale.
Vini con un’anima, con un’essenza, libera di esprimersi al meglio grazie alla coltivazione biologica e a una lavorazione in cantina all’insegna della naturalità, senza compromessi.
La filosofia che anima Olmo Antico è quella della ricerca continua e dell’innovazione, ma con uno sguardo ben attendo al passato, andando a ricercare con le nuove tecnologie i sapori, i profumi e le lavorazioni di un tempo. Per questo gli spumanti di Olmo Antico nascono da fermentazioni naturali, tutti i vini non subiscono filtrazioni se non prima di entrare in bottiglia e le annate spesso sono molto longeve, anche sui vini bianchi.
Questo permette di degustare prodotti unici, che hanno trascorso molto tempo in bottiglia, acquisendo sapori e aromi decisamente particolari. Il perlage degli spumanti è molto delicato e mai aggressivo.
Da quando ho cominciato questa nuova vita mi rimetto in gioco tutti i giorni. Ogni giorno una sfida, ogni vendemmia una storia a sé. Il punto fermo del nostro vino è che non debba subire l’impronta prepotente dell’uomo, ma semplicemente possa esprimersi come madre natura vuole.
Paolo Baggini
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